EROS - Yacht

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Ar Brav
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Re: EROS - Yacht

Message par Ar Brav »

Re,

Or, voici un texte de Marc Saibène relevé sur le site :

http://www.tsaeurope.com/articoli/eros/index.asp

(Je n'ai pas trouvé l'équivalent en français, je mets donc la version latine, euh, italienne) :

La vera storia dell'Eros

Ovvero: (I FANTASMI DEL TIGULLIO) - (L'EROS, UN YACHT DANS LA GUERRE) - (UNA NAVE SOTTO DUE BANDIERE)

Sunto con testi e foto di articoli pubblicati,
sulla rivista "SUB" n. 69, luglio 1990 di Claudio Corti
sulla rivista "MARINES" n.33, Settembre/Ottobre 1994 di Marco Saibene
sulla rivista "IL SUBACQUEO" n.311, Aprile 1999 di Marco Saibene


Nelle vicinanze del paese di Sestri Levante giacciono alcuni relitti risalenti all'ultima guerra mondiale una di queste navi è generalmente conosciuta con il nome di K.T.
Un relitto di cui non si era mai riusciti a ricostruire la vera storia, ma molto interessante da visitare per i subacquei esperti.
In passato avevo già tentato di venire a conoscenza della vicenda di questa nave, ma nonostante tutti i miei sforzi non ero mai riuscito a ricavare dati storici su di essa: ora, grazie ai registri storici della Kriegsmarine, da me ripetutamente sollecitati a interessarsene, la storia dell'Eros, divenuto poi "U-J 2216" è stata finalmente ricostruita.
Questa nave era dunque in origine uno splendido yacht appartenuto al barone e banchiere francese Henri De Rotschild.

Fu varata nel 1926 dai cantieri Ramage e Ferguson di Leith, e la costruzione fu seguita attentamente dal capitano J. H. Evrard che poi ne assunse il comando.

L'"Eros" era spinto da due motori da 900 cv ciascuno e pesava solo 26 ton, che a quei tempi era un record di leggerezza; lo yacht era estremamente lussuoso e rifinito con ogni cura.
Le sue misure erano: lunghezza totale 65.13 m; larghezza 9,75 m; dislocamento 914 tonnellate; Potenza 1800 cv; velocità 14 nodi. In questo periodo il suo porto d'ormeggio fu Le Havre.

Il 17 aprile 1939, in occasione della crisi cecoslovacca, l'Eros fu requisito dalla Marina Nazio- nale Francese e inviato in servizio ad Aiaccio con la sigla A.D.227.
Il 4 maggio fu restituito ai suoi proprietari civili, ma tre mesi più tardi con la Seconda Guerra Mondiale ormai in corso fu nuovamente requisito e reinscritto nel ruolo militare con il numero A.D.196.
Fu affidato a "Marine Marne" e inviato a Tangeri, ove ebbe un ruolo rappresentativo anche per le autorità francesi a Gibilterra.

Le prime missioni

Furono dunque missioni principalmente diplomatiche quelle affidate a questo prestigioso yacht; ciononostante, fu poi riclassificato come scortaconvoglio, ricevendo un cannone da 100 mm e alcune altre installazioni militari indispensabili per i nuovi compiti, e il suo numero divenne P. 140.
Rimesso in servizio a Tolone il 2 settembre, partirà per Tangeri il 10 novembre 1939.
Delle sue missioni militari ricordiamo una scorta al sottomarino "Ariane" nel dicembre 1939, una scorta al sottomarino "Espadon" nell'aprile 1940, la scorta a due convogli trasporto truppe in marzo, e il riconoscimento dello stato sanitario (del rimorchiatore Danese Geir) il 12 aprile 1940. L'Eros non lascerà il porto di Tangeri che dopo l'armistizio per raggiungere Casablanca il 26 giugno 1940 con il personale della Missione Navale Francese di Gibilterra. Resterà due anni in Marocco, poi sarà richiamato a Tolone, giungerà in Provenza il 16 giugno 1942; incorporato nella divisione Metropolitana, sarà incaricato della sorveglianza dei litorali e verrà ribattezzato col nome di "Incomprise".
Il 27 novembre 1942 i tedeschi occupano Tolone: la maggior parte delle navi presenti nel porto viene danneggiata e affondata, ma alcune piccole unità, tra cui l'"lncomprise", vengono catturate integre.

Cacciatore di sottomarini

Ufficialmente ceduto alla Kriegsmarine dal governo di Vichy, la nave nell'arsenale di Tolone subì notevoli modifiche al fine di trasformarla in U-Jager (cacciatore di sottomarini).
Contrariamente all'armamento sommario di cui era stato dotato dalla Marina Francese, le instal- lazioni tedesche furono molto più importanti.
Il ponte posteriore fu interamente scoperto sino all'altezza della sala macchine, scomparvero i lussuosi saloni superiori e sul ponte principale, così ripulito, furono fissati un pezzo da 88 mm, tre piattaforme di artiglieria antiaerea e otto lancia granate anti sottomarino.
Sul ponte prodiero venne installata una piattaforma per un binato di 37 mm e due pezzi da 20 mm vennero disposti su ogni bordo avanti e dietro il ponte di comando.
Degli apparecchi speciali per l'ascolto dei sottomarini trovarono posto nello scafo. Questi importanti lavori richiesero più di nove mesi; la prima uscita di prova dell'unità, ribattezzata U-J 2216, venne effettuata il 2 settembre 1943.
Messo infine in servizio il 27 settembre 1943 e assegnato alla 22 U-J flottiglia, di base a Genova, l' "U-J 2216" rimase bloccato parecchie settimane a Marsiglia e non riuscì a raggiungere Genova che agli inizi del 1944.
La sua carriera militare nella Kriegsmarine fu breve.
Il 13 settembre 1944, verso sera, l'U-J 2216 è in missione nei pressi di La Spezia, soffia un leggero vento da terra, il tempo è bello e la luna alta nel cielo...
L' "U-J 2216" scorta due posamine.
l' M.F.P. "2865" e il "2922", scopo della missione è la posa di un nuovo sbarramento di mine nei pressi del porto di La Spezia. Le mine sono tutte sganciate, verso le 23,30 la missione è compiuta, il piccolo convoglio si avvia verso Genova con l'U-J in testa seguito dalle due M.F.P. Dopo alcuni minuti le navi sono sorprese dal primo passaggio di un aereo da ricognizione (i vecchi pescatori locali ricordano benissimo questi voli di ricognizione degli alleati e chiamavano questo aereo Pippo); dopo aver lanciato alcuni razzi rischiaranti l'aereo lanciò sei bombe senza successo.
Ma ormai le navi erano state scoperte, una mezz'ora più tardi infatti l'operatore radio del U-J intercettò delle comunicazioni in inglese che davano ordine a delle vedette veloci di dirigersi sul piccolo convoglio.

La battaglia in mare

Alle ore 3 i dispositivi d'ascolto di babordo individuarono rumori di eliche a circa 25 miglia, l'al- larme fu dato e gli uomini raggiunsero i posti di combattimento ma bisognava attendere ancora una mezz'ora prima di avvistare il nemico.
Alle 3,30 alcuni marinai imbarcati su una delle M.F.P. credettero di riconoscere due sagome. Al fine di facilitare i rilevamenti, l'U-J manovrò di 30 gradi prima su un bordo poi sull'altro, ma brusii di fondo perturbarono l'ascolto e il numero degli attaccanti fu sovrastimato in 7 vedette. L'operatore radio, invece, sentì le vedette chiamarsi tra di loro coi nomi in codice, "Tiger", "Mystral", "Tering" e "Daniel": erano dunque 4 e avrebbero attaccato senza dubbio a due a due. Ore 3 e 35: il comandante dell'U-J diede l'ordine di aprire il fuoco coi cannoni da 37 e da 20 mm di prua senza apparenti effetti; poco dopo il sistema d'ascolto percepì il tipico brusio dei siluri filanti sotto la superficie del mare, cinque sibili furono percepiti, due scie passarono a babordo, tre a tribordo, la distanza minima dalla nave fu di tre metri, la massima di venti.
Sul ponte di comando si tirò un sospiro di sollievo: un breve attimo, perché alle 3,40 esatte una detonazione sorprese l'equipaggio, e fu immediatamente seguita dall'esplosione delle munizioni e delle granate anti sottomarino sistemate a poppa.
La poppa fu interamente distrutta, gli inservienti ai pezzi di poppa uccisi o gravemente feriti. L'ordine di abbandono delle navi non venne ancora dato, i cannoni da 37 mm di prua e il 20 mm di tribordo continuarono a sparare aiutati dall'artiglieria delle M.F.P.
L'UJ 2216 si riempì però rapidamente d'acqua e colò a picco da poppa ergendo la prua alta sul mare.
Tutti gli uomini validi e i feriti si gettarono in mare, qualche secondo ancora e la nave scomparve sotto la superficie del mare; il combattimento durò 10 minuti in tutto.
Sulle M.F.P. trovarono posto 57 naufraghi, tra cui 13 feriti, mentre una piccola vedetta uscita da Sestri Levante ne recuperò 9 e 6 raggiunsero la costa a nuoto.
L'indomani alcuni pescatori ritrovarono alcuni corpi senza vita.
In totale si contarono 6 morti e 17 dispersi.
Nel paese di Sestri Levante questa storia non era conosciuta, e si pensava che la nave fosse stata affondata da un sottomarino, arbitrariamente le era stato messo un nome molto generico (KT) nome che in realtà si riferiva a particolari navi da carico usate nel secondo conflitto mondiale, ma come abbiamo visto la vera storia è diversa, ed è quella qui esposta.

L'Immersione

La prima volta che mi sono immerso sul relitto dell "EROS" fu in una bella giornata d'inizio primavera del 1999.
Un subacqueo di Sestri Levante, Carlo Pighi, quasi dieci anni prima, aveva dato al Corti i punti per poterlo localizzare facilmente.
Superate le poche miglia che separano il relitto dell' "EROS" dal porto di Lavagna, dopo averlo ben pedagnato, gettiamo l'ancora ed ormeggiamo la barca nei pressi della nave affondata.
Indossata l'attrezzatura, che per questo tipo di immersione non è eccessivamente pesante, trattandosi di un bibo 12+ 12 di trimix al 17% di O2 e di un 10 litri di Ean40: una bombola da dieci litri di O2 per sicurezza ed emergenza è sospesa sotto il pallone del robusto pedagno.
Entriamo in acqua e iniziamo la discesa, stranamente scendendo la visibilità aumenta, e la corrente che c'era in superficie, cessa del tutto.
Improvvisamente, a circa 30 metri di profondità vediamo sotto di noi la sagoma dell' "EROS". Raggiungiamo il relitto e scendiamo sul fondo di fianco alla nave, i profondimetri marcano -58 metri.
Nell'acqua pulita si vede chiaramente la forma stretta ed affusolata dello scafo, il cassero e la prua sono molto alti, il relitto ha l'aspetto classico di una nave veloce.
Sopra la plancia di comando alcuni tralicci di ferro formano una struttura triangolare che sale verso la superficie: è il punto più alto del relitto.
Durante la visita dei resti di quella bella nave ci fanno compagnia branchi di boghe, castagnole e saraghi, che nuotano tra le lamiere arrugginite e ricoperte da organismi incrostanti.
Una rete abbandonata avvolge il relitto da prua a poppa.
A prua due cannoncini, probabilmente quelli da 37 mm, sistemati su una piazzola rotonda in posizione sopraelevata, convivono con floride colonie di anemoni, gialli, rosa, verdi.
Tutto lo scafo è disseminato di mitragliatrici e di cannoncini.
La profondità del relitto anche se non richiede obbligatoriamente l'uso del Trimix, però è tale da consigliarlo sempre: infatti respirando questa miscela si riesce a restare perfettamente lucidi per tutta l'immersione e visto che su questo relitto in passato erano già morti dei subacquei, si pensa proprio a causa di errati comportamenti dovuti alla sottovalutata narcosi da profondità, a mio giudizio è un'immersione che deve essere sempre effettuata in sicurezza con le miscele trimix.
Noi abbiamo utilizzato i metodi consigliati nei corsi Trimix 65 della T.S.A., che stavo proprio allora frequentando, ma credo non differiscano molto da quelli delle altre didattiche.
La nota principale ritengo debba essere quella di sconsigliare sempre e chiunque dall'effettuare questa immersione con l'aria.

Marco Saibene

Les photos de l'Eros n° 2 :

Image

Image

Là, pour le coup, y a pas photo pour les clichés, il ne s'agit plus du même.

Que ce soit avec le Dico ou le Répertoire, je suis enduit d'erreurs...
Et ce n'est pas fini.

(à suivre)







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Ar Brav
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Re: EROS - Yacht

Message par Ar Brav »

Re,

Voici une photo du Baron Henri de Rothschild sur son yacht Eros en 1934 :

Image

Sur le n° 1 ou le n° 2 ?

On relève plusieurs témoignages de croisière :

En 1930, Colette fit un bref séjour à Berlin, puis, en juillet, une croisière sur l”Éros”, yacht de Henri de Rothschild qui mena ses passagers sur les côtes de Norvège. Elle séjourna à Saint-Tropez, mais, la réputation de l’endroit se répandant, elle se plaignit : «Il y avait dix yachts dans le port, une horreur !». Sa réputation à elle grandissant aussi, il n’était pas rare de voir des curieux devant sa maison, autrefois si tranquille.

Avec la célébrité, les voyages de Colette deviennent mondains : croisière à bord de l’Eros, le yacht d’Henri de Rothschild, inauguration officielle de la première traversée du Normandie (29 mai 1935).

etc.

De ces extraits (et d'autres), il ressort que le bateau était en croisière en Norvège en juillet 1930.

En résumé :

Qu'est-il advenu du premier Eros ?
A la déclaration de guerre en 1914, il était bien aux Etats-Unis
Il y a confusion des 2 bateaux dans le répertoire et le dictionnaire
A la déclaration de guerre en 1939, il s'agissait d'un second Eros qui a été réquisitionné, puis acheté par la Marine en 1942, puis coulé (voir les photos de l'épave), et non récupéré et rayé le 04.07.1950 comme indiqué

Image

GPS-Position: 44°15'50"N / 09°21'58"E

Les données concernant les propriétaires du ENETIA 1905 mentionné plus haut indiquent ce propriétaire jusqu'en 1925, ensuite il a vraisemblablement acheté le second yacht construit en 1926 (et vendu le premier ?)

Quel bazar pour un bateau que tout le monde peut s'offrir. :)
C'est pas l'tout, les cuirassés attendent.

Bien cordialement,
Franck
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Terraillon Marc
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Re: EROS - Yacht

Message par Terraillon Marc »

Bonjour Franck

Je ne pensais pas que la photo du yacht EROS (en 1917) souleverait autant de questions !!

Je vais déjà tenter la traduction du texte italien (et suspendre pendant un temps la rédaction de la fiche du Suffren)

A trés bientot
Cordialement
Marc TERRAILLON

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Ar Brav
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Re: EROS - Yacht

Message par Ar Brav »

Bonjour à tous,

Lu sur un autre site de plongée :

The KT (Krieg Transporte, former Eros) near Sestri Levante 1944.

The German corvette known as KT (Krieg Transporte) was actually a luxury yacht, built in Leith (UK) for Henry de Rotschild : it was called Eros.
She was joined to the Marine Nationale Francaise during 1939, when she was at Le Havre, and renamed to serve in Meditarranean as AD 196.
She served for two years at Tangeri and Casablanca, where she hosted a number of diplomatic missions. Then, during 1942, she moved to Toulon, where again received a new name, Incomprise.

At the end of 1942 she was captured by the Kriegsmarine, and transformed in anti submarine corvette with the name of U-Jager UJ 2216. Her new base was Genova.

On September 13, 1944, she was escorting two minelayers to La Spezia harbour, when the convoy was attacked by an allied torpedo-bomber : two torpedoes hit the corvette, causing the explosion of the depth charges : the stern was completely destroyed, and the KT sank rapidly.
Six men of the crew died, and seventeen more were missing.

The wreck lies in navigation trim on a muddy bottom at a depth of - 60m, while the upper parts of the structure reach - 35m. The anterior part of the hull is very well preserved, and the KT is probably the most interesting wreck in Liguria.
The bow (left) is absolutely spectacular, the twin 20mm machine guns (above) still pointed against the torpedo-bomber.

Position: 44°15'50"N ; 9°21'58"E


Cordialement,
Franck
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Terraillon Marc
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Re: EROS - Yacht

Message par Terraillon Marc »

Bonsoir

Voici une traduction du texte de Marco Saibene :

La véritable histoire de l’ÉROS


Ou : Les fantômes de Tigullio – L’Eros, un yacht dans la guerre – un navire sous deux pavillons.

Résumé avec texte et photographie des articles publiés
dans la revue « SUB » n° 69, juillet 1990, de Claudio Corti
dans la revue « MARINES » n° 33, septembre / Octobre 1994, de Marco Saibene
dans la revue « IL SUBACQUO » n° 311, avril 1999, de Marco Saibene.

"Dans les environs du pays de Sestri Levante (Italie) se trouvent des épaves datant de la derniere guerre mondiale, un de ces navires est généralement connu sous le nom de KT.

C'est une épave dont on n’avait pas réussi à reconstituer la véritable histoire, mais très intéressante à visiter pour les plongeurs experts.

Dans le passé, j'avais déjà essayé de connaître l’histoire de ce navire, mais malgré tous mes efforts, je n'avais pas été en mesure d'obtenir des données historiques sur celui-ci.

Maintenant, grâce aux documents historiques de la Kriegsmarine, que j'ai maintes fois sollicités, l'histoire de l'Eros, qui devint plus tard "U-J 2216" a finalement été reconstituée.

Ce navire a donc été à l'origine, un magnifique yacht appartenant au banquier et baron Henri de Rothschild.

Il a été lancé en 1926 par le chantier Ramage et Ferguson, de Leith, la construction a été suivie par le capitaine J. H. Evrard qui en a ensuite pris le commandement.

L ' "Eros" était propulsé par deux moteurs de 900 ch chacun, pour un poids de seulement 26 tonnes, ce qui en ce temps là, était un record de légèreté ; le yacht était extrêmement luxueux avec une excellente qualité de finition.

Ses caractéristiques sont les suivantes:
Longueur totale de 65,13 m,
9,75 m de large,
914 tonnes de déplacement,
Puissance : 1800 CV,
Vitesse : 14 noeuds.

Au cours de cette période, son port d’attache est Le Havre.

Le 17 avril 1939, lors de la crise tchécoslovaque, l'Eros est réquisitionné par la Marine nationale française et affecté à Ajaccio avec les initiales AD227

Le 4 mai, il est restitué à ses propriétaires civils, mais trois mois plus tard avec l’éclatement de la Seconde Guerre mondiale, il est nouveau réquisitionné et réaffecté comme navire militaire avec le numéro AD196.

Il a été confié à « Marine Marne » et envoyé à Tanger, où il avait un rôle de représentation pour les autorités françaises à Gibraltar.

Les premières missions

Ce sont donc principalement des missions diplomatiques qui sont confiées à ce prestigieux yacht ; il est par la suite, reclassé comme escorteur, recevant un canon de 100 mm et d'autres équipements militaires essentiels pour les nouvelles tâches ; son numéro est devenu P140.

En service à Toulon le 2 Septembre, départ pour Tanger le 10 Novembre 1939.

Au cours de ses missions militaires, on note l’escorte du sous-marin "Ariane" en Décembre 1939, l’escorte du sous-marin "Espadon" en 1940, deux escortes de convois transportant des troupes en Mars, et une visite sanitaire (du remorqueur danois Geir) le 12 Avril 1940.

L’Eros ne quittera le port de Tanger qu’après l'armistice pour rejoindre Casablanca le 26 Juin 1940 avec le personnel de la mission navale de Gibraltar.

Il reste deux ans au Maroc, il sera affecté à Toulon, et rejoint la Provence le 16 Juin 1942 ; intégré à la division métropolitaine, il sera responsable de la surveillance des côtes et sera rebaptisé "Incomprise".

Le 27 Novembre 1942, les Allemands occupent Toulon ; La plupart des navires au port sont endommagés et ont coulé, mais certaines petites unités, y compris l'"Incomprise", sont capturées intacts.

Chasseur de sous-marins

Officiellement cédé à la Kriegsmarine par le gouvernement de Vichy, le navire a subi des changements importants dans l’arsenal de Toulon afin de la transformer en U-Jager (chasseurs de sous-marins).

Contrairement à l’armement sommaire fourni par la marine française, les équipements étaient beaucoup plus importants.

Le pont supérieur a été entièrement démonté jusqu'à la salle des machines, faisant disparaître les luxueux salons et sur le pont principal, ainsi nettoyé, sont fixés un canon de 88 mm, trois plates-formes d'artillerie anti-aérienne et huit lance grenades anti-sous-marins.

Sur le pont a été installée une plate-forme pour un bitube de 37 mm et deux pièces de 20 mm ont été disposées de chaque bord, avant et derrière la passerelle.

Des équipements spéciaux pour l'écoute des sous-marins trouvent place dans la coque. Ces importants travaux ont nécessité plus de neuf mois, la première sortie d'essai de l'unité, rebaptisée U-J 2216, a été faite le 2 Septembre 1943.

Enfin mis en service le 27 Septembre 1943 et affecté à la flottille 22 U-J, basée à Gênes, l"U-J 2216" est resté bloqué plusieurs semaines à Marseille et ne parvient à rejoindre Gênes qu’au début de 1944.

Sa carrière militaire au sein de la Kriegsmarine est brève.

Le 13 Septembre 1944, en soirée, l"U-J 2216" est en mission près de La Spezia ; un léger vent souffle de la terre, le temps est magnifique et la lune haute dans le ciel ...

L'"U-J 2216" escorte deux poseurs de mines, les M.F.P. "2865" et "2922", l'objectif de la mission est l'installation d'un nouveau barrage de mines autour du port de La Spezia.

Les mines sont toutes posées, à 23h30, la mission a été accomplie, le petit convoi se dirige vers Gênes avec l'U-J en tête suivie des deux MFP.

Après quelques minutes, les navires sont surpris par le premier passage d'un avion de reconnaissance (les vieux pêcheurs locaux se souviennent très bien de ces vols de reconnaissance alliés et ont appelé cet appareil Pippo) ; après avoir lancé quelques fusées, l’avion largue six bombes sans succès.

Mais maintenant, les navires ont été découverts ; une demi-heure plus tard l'opérateur radio de l’U-J intercepte des communications radio en anglais qui donnent l'ordre aux vedettes rapides de se diriger vers le petit convoi.

La bataille en mer

À 3 heures, les dispositifs d'écoute côté bâbord localisent un bruit d’hélices à 25 milles environ, l'alarme a été donnée et les hommes rejoignent les postes de combat, mais il est nécessaire d'attendre une demi-heure avant l'observation de l’ennemi.

3h30, des marins à bord de l'un des MFP croient reconnaître deux formes.

Afin de faciliter les relèvements, l'U-J manoeuvre de 30 degrés sur un bord puis sur l’autre, mais les bruits de fond perturbent l’écoute et le nombre d'assaillants a été surestimé à 7 vedettes.

L'opérateur radio, toutefois, a estimé le nombre de vedettes grace aux échanges radio avec les noms de code, «Tiger», «Mystral", "Tering" et "Daniel" ; Elles sont 4 et attaqueront deux par deux.

3 heures 35, le commandant de l’U-J a donné l'ordre d'ouvrir le feu avec le canon de 37 et les canons de 20 mm, apparemment sans effet ; peu de temps après, le système d’écoute identifie le bruit typique des torpilles sous la surface de mer ;

Cinq torpilles sont lancées, deux passent à bâbord, trois à tribord à une distance minimale du navire de trois mètres et maximale de vingt mètres.

Sur la passerelle c’est un soupir de soulagement pendant un bref moment, car, à 3h40 exactement, une détonation surprend l'équipage, et est immédiatement suivie de l'explosion de munitions et de grenades anti-sous-marines à l’arrière.

La partie arrière a été entièrement détruite, les servants des pièces à l'arrière sont tués ou gravement blessés. L'ordre de l'abandon du navire n'étant pas encore donné, les canons de 37 mm de l'avant et de 20 mm à tribord continuent à tirer, aidé par l’artillerie des MFP

L"U-J 2216" se remplit rapidement d’eau et coule à pic par la poupe.

Tous les hommes valides et les blessés sont jetés à la mer, encore quelques secondes et le navire disparaît sous la surface de la mer, la bataille a duré 10 minutes en tout.

les M.F.P. recueillent 57 survivants, dont 13 blessés, tandis qu'un petit navire sorti de Sestri Levante en récupère 6 ; 9 ont atteint la côte à la nage.

Le lendemain, des pêcheurs trouveront des corps sans vie.

Au total, il y aura 6 morts et 17 disparus

Dans le village de Sestri Levante cette histoire n'était pas connue, et il était raconté que le navire avait été coulé par un sous-marin, il a été arbitrairement donné un nom générique (KT) nom qui fait référence à des navires de charge utilisés dans la deuxième Guerre mondiale, mais comme nous l'avons vu la vraie histoire est différente, et est exposée ici."


Voila, ce n'est pas du littéral mais cela permet de resituer le navire et de conclure que ce n'est pas celui que nous cherchons :)

A bientot :hello:
Cordialement
Marc TERRAILLON

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Re: EROS - Yacht

Message par Terraillon Marc »

Bonjour à tous,
....
09.1939 : réquisitionné, immatriculé P 140
09.1940 : déréquisitionné
28.07.1942 : acheté par la Marine qui le renomme Incomprise II
27.11.1942 : sabordé dans la darse vieille de Toulon
Renfloué par les Allemands, devient le UJ 2216
14.09.1944 : torpillé (ou plutôt bombardé ?) à Gènes
Aurait été renfloué et restitué, puis rayé en 1950.
...

Cordialement,
Franck
Bonjour Franck
Je pense que cette partie de la fiche signalétique est à retirer, ces informations concernent l'EROS II

Elles sont à remplacer par les données du site américain (plus cohérentes en attendant d'avoir des images de la période post WWI)


A bientot
Cordialement
Marc TERRAILLON

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Ar Brav
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Re: EROS - Yacht

Message par Ar Brav »

Bonsoir Marc,

Un grande grazie e bravo per la traduzione, c' sono molto più chiaro ora cerco ancora per Eros numero 1

A presto,
Franck
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Re: EROS - Yacht

Message par Ar Brav »

Bonjour Franck
Je pense que cette partie de la fiche signalétique est à retirer, ces informations concernent l'EROS II
Elles sont à remplacer par les données du site américain (plus cohérentes en attendant d'avoir des images de la période post WWI)
A bientot
Bonjour Marc,

C'est bien ce qui est prévu, m'ayant fait ma propre opinion, mais j'attendais par acquit de conscience la confirmazione della diretore :)

Amicalement,
Franck
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Terraillon Marc
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Re: EROS - Yacht

Message par Terraillon Marc »

Bonjour

Voici une photo de l'EROS (II) publiée dans l'Officiel de la Mode n° 158 - 1934.


Image


(C'est mieux avec l'image :D )


A bientot :hello:
Cordialement
Marc TERRAILLON

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Terraillon Marc
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Re: EROS - Yacht

Message par Terraillon Marc »

Bonsoir Franck

J'ai un gros doute pour le VENETIA ...


Image


Un troisieme EROS ... :???:


A bientot :hello:
Cordialement
Marc TERRAILLON

A la recherche du 17e RIT, des 166/366e RI et du 12e Hussards.
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